Perché il 2023 sarà l’anno della reportistica non finanziaria?
Una domanda che è lecito porsi dopo il tanto parlare di ecosostenibilità a seguito della recente crisi geo-politica ed il cambio di paradigma in atto in numerosi settori.
La gestione dei rischi finanziari (dovuti all’aumento del costo dell’energia, dei prezzi delle materie prime e dei tassi di interesse) è stato il principale tema del 2022 nell’ambito della matrice dei ‘classici’ rischi d’impresa, con soluzioni più o meno strutturate e con le imprese più o meno pronte ad affrontare tematiche che non si vedevano da almeno un ventennio.
La tematica di fondo che però riemerge in tutti i contesti è quella legata ai profili di ecosostenibilità che le aziende devono implementare, monitore e mettere a disposizione nelle forme opportune ai vari stakeholders. Questo perché il tema ecosostenibile parte da molto più lontano rispetto alla recente crisi geo politica. Anzi, trova nella crisi una sorta di enzima che ha accelerato un processo che però aveva già iniziato a fermentare da qualche tempo, anche e soprattutto per le spinte dei vari accordi e piani che a livello internazionale in maniera più o meno simmetrica hanno portato al centro dell’attenzione il nuovo modello ecosostenibile.
Basti pensare al piano Next Generation EU e ai vari Recovery Plan domestici europei, compreso il nostro PNRR, oppure alla nuova CSDR (Corporate Sustainability Reporting Directive) che ha rivisto le regole per la reportistica non finanziaria della società quotate in Europa. Sono segnali importanti, come quelli legati ai nuovi principi di rendicontazione non finanziaria recentemente licenziati dall’EFRAG, che andranno a sostituire (per chi già li applica) le altre metriche internazionali già in uso (come i GRI).
Perché la reportistica non finanziaria
Ma allora torniamo alla domanda di partenza. Perché oggi è necessario anche per una PMI dotarsi di una reportistica non finanziaria, a prescindere dagli obblighi imposti, anche in prospettiva, dalla CSDR?
I vantaggi della reportistica non finanziaria
Proviamo ad analizzare i vari punti appena illustrati.
Risk assessment:
· Vengono mappati e raccolti dati inerenti le tematiche di natura economica, di governance, sociale e ambientale
· In questo modo si viene a conoscere la natura dei rischi potenziali ed effettivi che tradizionalmente sono considerati ‘non finanziari’
· Si comprendono gli effetti considerati ‘financially material’, cioè che impattano concretamente sui risultati economico-finanziari d’azienda
Accesso più agevole alla PA e ai Bandi di finanziamento
· Il Piano d’Azione della Finanza Sostenibile della Commissione Europea pone al centro del prossimo settennato 2021-2028 l’ecosostenibilità per quanto riguarda tutte le politiche di concessione di finanziamenti a fondo perduto o a condizioni agevolate
· Per una PMI rappresentare il proprio percorso di convergenza verso i fattori di ecosostenibilità sarà fondamentale per accedere con sistema premiante ai bandi domestici e comunitari per i fondi comunitari
· Le buone pratiche inerenti l’ecosotenibilità saranno un fattore distintivo nella valutazione della PA negli appalti pubblici
· Pertanto la pubblicazione di un bilancio di sostenibilità, asseverato secondo gli standard di rendicontazione internazionali, è uno strumento che può facilitare i rapporti di fornitura e l’erogazione di contributi pubblici
Miglior accesso al credito e alle risorse finanziarie
· Le nuove linee guida EBA sul ‘Loan Origination and monitoring’ obbligano tutte le banche dal 30 giugno 2021 a valutare il merito creditizio delle PMI tenendo in considerazione anche i fattori ESG (Environmental, Social e Governance), cioè i fattori di ecosostenibilità
· Il bilancio di sostenibilità permetterà alla PMI di migliorare la propria valutazione del merito creditizio nei confronti del sistema bancario e di accedere a prodotti creditizi dedicati con condizioni di accesso e di pricing migliorative
· Il bilancio di sostenibilità permetterà anche di poter entrare facilmente in contatto con i nuovi veicoli di venture capital e/o fintech che sono interessati a PMI che sono ecosostenibili, così da facilitare l’accesso alla raccolta di capitale di rischio e/o di debito per i nuovi progetti di sviluppo e/o di investimento
Svilupo di una filiera sostenibile
· La rappresentazione corretta e concreta dei profili di ecostenibilità può favorire il rapporto tra piccole e medie imprese fornitrici e grandi imprese nell’ambito delle filiere produttive
· Le nuove regole Comunitarie e Nazionali, nell’ambito del Piano di Azione della Commissione Europea verso l’ecosostenibilità, imporranno nei prossimi semestri in maniera crescente alle imprese il controllo della propria filiera di fornitori in modo da disincentivare i comportamenti dei fornitori in conflitto con i profili di ecosostenibilità
· La redazione del bilancio di sostenibilità asseverato secondo i principi di rendicontazione internazionali permette di poter partecipare alle filiere produttive con un sistema premiante e di poter controllare anche la propria filiera di fornitori
Supporto dai propri stakeholders
· Migliorare la relazione con i principali stakeholders, evidenziando gli aspetti sociali e di governance, mediante modelli coerenti e una rappresentazione degli stessi in linea con gli standard internazionali
· Il bilancio di sostenibilità permetterà alla PMI di comprendere come ottimizzare i rapporti con i principali stakeholders lungo la filiera e nel territorio di riferimento, così da migliorare le aree di criticità, ridurre i conflitti di interesse e garantire una sviluppo economico durevole ed in equilibrio con le esigenze ambientali e di promozione sociale, attivando, ove possibile, anche meccanismi di legittimazione sociale
Facilitazione nelle aggregazioni tra imprese
· Le PMI animate da stessi principi etici, sociali e ambientali sono naturalmente portate ad attivare rapporti di tipo sinergico o aggregativo
· Il bilancio di sostenibilità permetterà alla PMI di relazionarsi ed individuare al meglio quei soggetti con i quali risulta più naturale poter implementare strategie sinergiche e/o aggregative, ma anche per realizzare politiche economiche più efficaci in ambito locale
Miglioramento dell’immagine e della brand reputation
· La rendicontazione delle informazioni di sostenibilità può contribuire a migliorare l’immagine aziendale ed a rafforzare la brand awareness della PMI
· Il bilancio di sostenibilità permetterà alla PMI di migliorare il proprio posizionamento competitivo rispetto al consumatore finale. Tutte le recenti statistiche domestiche ed internazionali evidenziano quanto sia aumentata la consapevolezza e la sensibilità da parte dei clienti/consumatori in merito alle tematiche socio-ambientali.
· Il bilancio di sostenibilità può aiutare a generare importanti ritorni competitivi, traducibili, tra gli altri, in termini di differenziazione di prodotto/servizio e di fidelizzazione della clientela.
Attrarre e fidelizzare le persone con le giuste competenze
· Una migliore reputazione aziendale favorisce un’efficace politica di reperimento di risorse qualificate e motivate, nonché un clima di lavoro più disteso ed innovativo e allo stesso tempo più incentivante, a beneficio della produttività aziendale.
· Un’azienda che, pertanto, sceglie di comunicare il proprio impegno nelle diverse prospettive della disclosure non finanziaria, attraverso un approccio trasparente, matura dunque non solo una maggiore efficienza dal punto organizzativo interno, ma anche un’attitudine alla gestione della conoscenza e del cambiamento, propria di un’organizzazione fondata sulla diversity e sull’etica nel business.
Cosa può fare ESG Italia e la sua piattaforma ESG Italia Point
ESG Italia ha nel tempo sviluppato delle competenze specifiche nell’ambito della reportistica non finanziaria per le PMI. Questo grazie allo sviluppo di tool e sistemi di analisi che permettono con immediatezza, semplicità e rigore di applicare tutti i dettami dei principi internazionali più utilizzati per la reportistica non finanziaria. Tutto ciò tenendo in considerazione delle peculiarità delle PMI italiane, delle caratteristiche intrinseche settoriali e dell’evoluzione della normativa europea, adattando alle PMI tutto ciò che sta emergendo in ambito CSRD.
Processo di redazione della reportistica non finanziaria - ESG Italia
Un percorso tailor-made che permette alla PMI di massimizzare tutti i vantaggi possibili derivanti dal suo contesto competitivo, dalle opportunità di politica fiscale e creditizia.
Un team di professionisti a tua disposizione per poter definire anche un percorso di crescita ecosostenibile, poiché non bisogna dimenticare che la reportistica non finanziaria è un fotogramma di un film ecosostenibile che può fare la differenza nel nuovo contesto di mercato.
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